“La mente vaga, la testa gira: come la società di oggi influenza inconsapevolmente il nostro sistema nervoso”

Viviamo in un’epoca di stimoli continui, di notifiche incessanti, di richieste pressanti e ritmi accelerati. Anche se pensiamo di essere solo “un po’ stressati”, in realtà il nostro sistema nervoso è sotto un costante bombardamento sensoriale, cognitivo ed emotivo. 

Molto spesso non ne siamo nemmeno consapevoli, ma questa iperstimolazione ha conseguenze profonde sulla nostra mente, sul nostro corpo e sul nostro equilibrio interiore.

La società moderna, nel suo complesso (dai social media alla cultura della performance, alla precarietà del bombardamento informativo…)  plasma e condiziona il nostro sistema nervoso autonomo, alterando i nostri stati di vigilanza, di attenzione, di ansia e di riposo.

Il nostro sistema nervoso autonomo (SNA) è diviso in due grandi rami:

  • Sistema simpatico: attiva la risposta “lotta o fuggi” (aumento del battito cardiaco, tensione muscolare, vigilanza).

  • Sistema parasimpatico: favorisce il rilassamento, la digestione, il recupero (“riposa e digerisci”).

Un sistema nervoso sano alterna in modo fluido questi due stati. 

Al contrario la società odierna tende a squilibrare questa alternanza, mantenendoci spesso in uno stato di attivazione cronica.


Ogni “scroll” sullo smartphone attiva micro-dosi di dopamina, il neurotrasmettitore della ricompensa. Questo porta dipendenza comportamentale, ovvero il cervello cerca costantemente stimoli nuovi, diventando più difficile concentrarsi o rilassarsi.

Con conseguenze come iperattività simpatica: lo stimolo continuo impedisce un vero e proprio “switch off” del cervello, scaturendo ansia sociale latente: il confronto costante con gli altri genera tensione anche inconsapevole.

Il mito della produttività, del “fare sempre di più”, attiva continuamente il sistema simpatico; il cosiddetto multitasking riduce la qualità cognitiva aumentando il carico mentale, va da sé che anche il tempo libero venga spesso impiegato per “fare”, e non per “essere”.

L’accesso illimitato a notizie drammatiche o negative, 24 ore su 24, attiva continuamente il meccanismo di allerta: il cervello, evolutivamente, dà priorità alle minacce attivando così un ciclo costante di brutte notizie può generare uno stato di stress tossico, inizia così la mente vaga ed entrare in flusso di pensieri ansiosi, ipotesi catastrofiche, generando soprattutto incapacità di stare nel presente.

Vivendo in ambienti iper-digitalizzati e urbanizzati ignoriamo i segnali corporei (fame, stanchezza, tensione muscolare), dormiamo meno e peggio, ci muoviamo poco, quando invece il movimento è una naturale regolazione del SNA.

Per riequilibrare il sistema nervoso e ritrovare il proprio centro è necessario adottare strategie e pratiche quotidiane: 

Tecniche di respirazione e mindfulness

  • La respirazione diaframmatica stimola il nervo vago e attiva il parasimpatico.

  • La mindfulness aiuta a ridurre la reattività automatica agli stimoli.

Digital detox

  • Ridurre l’uso di smartphone, specialmente prima di dormire.

  • Fare “pause sensoriali”, anche brevi.

Riconnessione con la natura

  • Passeggiare in ambienti naturali abbassa i livelli di cortisolo.

  • La natura ha un effetto calmante diretto sul sistema nervoso.

Relazioni autentiche

  • Il sistema nervoso è sociale: il contatto umano regola emozioni e tensioni.

  • Il supporto empatico stimola sicurezza e calma.

“La mente vaga, la testa gira”: questa frase cattura perfettamente la sensazione di smarrimento interiore che molti vivono oggi. Non è solo una questione psicologica: è una reazione biologica, una risposta del nostro sistema nervoso a una realtà che ci sollecita più di quanto siamo progettati per tollerare.

Prendere consapevolezza di queste dinamiche è il primo passo per iniziare a ritornare a sé stessi, imparando a riconoscere i propri limiti, i segnali del corpo, e scegliendo, giorno dopo giorno, una vita più sostenibile per la nostra mente ed il nostro sistema nervoso.

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